Siamo alle solite…

L’anonimo toponimo di Monti del Lumacaro di proprietà di Galeria Scavi srl, società della galassia Cerroni, nasconde il famigerato progetto di Monti dell’Ortaccio. Alla ricerca dei siti papabili per la realizzazione della discarica di Roma l’ing. Flaminia Tosini della Regione Lazio, l’Ing. Laura D’Aprile del Comune di Roma e la Dr.ssa Paola Camuccio della Città Metropolitana, con un documento di stampo più politico che tecnico, individuano nuovamente il territorio della Valle Galeria.

Cava Monte Carnevale con la falda esposta

I due nuovi toponimi menzionati sono sconosciuti alla maggior parte dei cittadini romani ed a molti dei 40.000 abitanti della Valle Galeria.
Ma al di là di ogni mistificazione i dati catastali dei siti nominati non mentono: Monti del Lumacaro abbraccia l’intero sito di Monti dell’Ortaccio su cui Cerroni aveva in mente di realizzare una discarica, mentre Colle Quartaccio è la cava adiacente da cui prelevare i materiali necessari alla ricopertura giornaliera dei rifiuti.
Queste aree poste a poche centinaia di metri dalla discarica di Malagrotta avevano attratto l’attenzione del Commissario Goffredo Sottile nel Totodiscarica del 2012, insieme ai due progetti di Pian dell’Olmo e Quadro Alto sempre di Cerroni, per la realizzazione della nuova discarica di Roma.
Anche la Commissione Petizioni Ue venne a Monti dell’Ortaccio a seguito della petizione dei cittadini per constatarne le criticità, e venne redatto un report negativo sulla scelta del sito.
E proprio evocando il pericolo di creare una discarica galleggiante, l’Aia venne revocata dalla Regione Lazio su iniziativa dei cittadini assistiti dall’associazione Raggio Verde e del Comune di Roma, e anche grazie all’intervento della Città Metropolitana.
Invece oggi, con inaudita e schizofrenica condotta, questi siti vengono ripescati dai tecnici delle medesime amministrazioni che non paghi, per infilare la pillola ai cittadini chiamano il sito di Monti dell’Ortaccio con un nome diverso, omettendo la classificazione delle schede del PRAE.

I cittadini esprimono incredulità ed aperta contrarietà a queste scelte fatte sui binari oliati da scellerate azioni amministrative compiuti nei decenni dalle amministrazioni, ritengono la superficialità manifestata dalle stesse un insulto, e considerati gli evidenti fattori di inidoneità di tutti i siti indicati nella Valle Galeria sul documento tecnico prodotto, ne chiedono assolutamente il ritiro immediato.

Giacomo Giujusa (Cittadino libero della Valle Galeria)

https://www.facebook.com/giacomo.giujusa/posts/3346361535436247

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