L’annuncio da parte del Comune di Roma che ha indicato Monte Carnevale subito ribattezzata come “Malagrotta 2” ha gettato nello sconforto le migliaia di persone che vivono nella Valle Galeria.
Non sono bastati a far desistere i decisori di questa scelta “scellerata” i 50 anni di convivenza con la discarica più grande d’Europa dove sono stati conferiti i rifiuti anche NON TRATTATI provenienti oltre che dalla Città di Roma anche dalla sua Provincia, da altri 50 Comuni del Lazio, dagli Aereoporti di Fiumicino e Ciampino e dallo Stato del Vaticano. Come non sono bastati tutti gli impianti a forte impatto inquinante come la raffineria di Roma che per decenni ha lavorato alla trasformazione degli idrocarburi.
A niente è servito sapere che gli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) generano ancora oggi miasmi insopportabili che rendono impossibile la vita degli abitanti. La lista continuerebbe ma ci fermiamo qui e andiamo ad an
alizzare i danni incalcolabili derivati da questa “discriminazione” che ormai va avanti da mezzo secolo e riguarda svariati aspetti che vanno dalla salute, con un tasso di incidenza tumorale pari al 28% superiore della media di Roma, all’ambiente con falde acquifere e corsi d’acqua compromessi. A tutto questo si aggiunge l’incalcolabile danno economico dato dalla perdita di valore di tutti gli immobili e attività intraprese o che si vogliono intraprendere. A tal proposito, a seguito della scelta di Monte Carnevale sembra che nella Valle Galeria sia scattata la psicosi da abbandono del territorio. Abbiamo ricevuto segnalazioni di mancati rinnovi dei contratti di locazione e sospensioni delle compravendite immobiliari in corso.
Ma cosa sta succedendo nella Valle Galeria? Lo chiediamo a Tiziana Aldrovandi agente immobiliare della Professionisti Re che ci dice:
“la Valle Galeria è il luogo dove vivo e lavoro, conosco soprattutto il Piano di zona di Monte Stallonara, una parte di Roma martoriata da anni come d’altronde tutta la Valle Galeria. Qui ad esempio il comune ha dato l’opportunità di costruire palazzine di edilizia residenziale pubblica circa dieci anni fa, quando già si era al corrente della situazione delle discariche e dell’inquinamento generato dagli impianti, quindi ci chiediamo come sia stato possibile autorizzarlo?
Ci chiediamo inoltre, che valore avranno le abitazioni quando sarà possibile venderle, più o meno fra tre anni, sia per quanto riguarda le nuove costruzioni e sia quelle vecchie che sono li da quarant’anni?
A Monte Stallonara i prezzi devono rimanere nei parametri delle convenzioni ma nella realtà saranno molto più bassi qualora si realizzasse un’ulteriore discarica a Monte Carnevale che potrebbe avere un impatto su tutta la zona alterando e modificando a ribasso tutte le proprietà della zona.”
Chiediamo poi a tiziana: quali sono le perplessità ricorrenti in chi vuole investire sul nostro territorio legate alle emissioni di inquinanti?
“Tutto questo si sta già ripercuotendo adesso sia per gli affitti, sia per le vendite, che sono completamente fermi, anche perché oramai tutti sanno che la zona viene denominata la nuova terra dei fuochi Romana, e secondo voi la gente viene ad abitarci?
Consideriamo che come da foto allegata un’importante agenzia immobiliare ha bloccato un affitto a via Monte Stallonara perché attenzionato dalla Procura per essere stato costruito su una discarica.
Questo comporta perdita di denaro, sia per gli immobili in affitto e sia perché gli immobili avranno un abbattimento del valore causando danni alle persone che stanno pagando mutui o che magari per necessità avranno l’esigenza di vendere.
Tutti i proprietari della zona dovrebbero far valutare il proprio immobile per stabilire il valore commerciale che avrebbe avuto qualora la zona fosse stata bonificata e resa vivibile con strade, marciapiedi, illuminazione, servizi, negozi, scuole, etc.. Ad oggi tutto questo non è possibile perché non c’è nulla, questo oramai da dieci anni è un quartiere dormitorio.” chiude Tiziana.
I danni economici non penalizzano solo gli immobili ma anche tutte le attività produttive in un territorio come è quello dell’Agro Romano che da sempre offre, oltre alle sue bellezze paesaggistiche un notevole patrimonio enogastronomico che le istituzioni dovrebbero tutelare e valorizzare invece che continuare a vandalizzare.